BTP: come funzionano e come sceglierli

Con l’aumento rapido dei rendimenti obbligazionari osservato nel 2022 l’attenzione verso i titoli di stato è tornata decisamente a crescere. Di seguito il grafico della variazione di rendimento dell’ultimo anno del BTP decennale:



Vediamo le caratteristiche delle varie tipologie di Titoli di Stato italiani e le loro caratteristiche peculiari:

1) I titoli "zero coupon": Bot

La famiglia dei titoli di Stato venduti "a sconto" o "zero coupon" comprende i Buoni ordinari del Tesoro (Bot) e i Certificati del Tesoro zero coupon (Ctz).              Cosa li caratterizza rispetto ai normali bond? "A differenza di altri titoli di Stato, non corrispondono cedole periodiche, ma il loro rendimento è dato interamente dalla differenza tra il prezzo d'acquisto e 100 (cioè il valore di rimborso a scadenza). Dal momento che il costo d'acquisto del titolo è inferiore a quello di rimborso, questi titoli sono definiti anche "a sconto". 

In generale, la scadenza dei Bot è mediamente più breve e, anche per questo, prima della risalita dei rendimenti avevano poca attrattiva per gli investitori al dettaglio. Dal 2021 il Ctz, che aveva sempre durata biennale, non viene più emesso, sostituito dai Btp a breve termine. Il Bot, invece, resiste e vale il 4,82% di tutto il debito emesso dal Tesoro. Può avere quattro possibili scadenze: a 3, 6, 12 mesi e "inferiore a 12 mesi" ossia flessibile. In quanto titolo a breve termine, la sua funzione nel portafoglio è solitamente difensiva: rende poco ed è considerato un'alternativa alla liquidità.

Il bot è una buona scelta per “parcheggiare” la liquidità?

Data la loro corta scadenza, potrebbero essere usate come “parcheggio” per liquidità che non serve oggi, ma potrebbe essere impiegata nei prossimi anni.

E' bene ricordare, però, che il tasso di interesse che offrono al momento è ben al di sotto del livello dell’inflazione attuale. Inoltre, esistono prodotti che per la stessa funzione che offrono più garanzie (come i conti deposito, protetti fino a 100 mila euro) ed al tempo stesso sono meno esposti al cosiddetto “rischio Italia”, cioè il rischio che il governo italiano dichiari un fallimento tecnico e decida quindi di rimborsare meno del capitale investito. E’ sempre bene valutare la situazione, gli obiettivi di investimento che si hanno e i pro – contro dello strumento in cui si sta per investire.


2) La cedola variabile: i Ccteu 

La Cedola variabile è la sua particolarità, alla cui base c’è il tasso Euribor a 6 mesi, successivamente aumentato con un margine predeterminato. La cedola viene corrisposta su cadenza semestrale e, alla remunerazione, può aggiungersi un eventuale scarto di emissione - come nel caso dei Bot. La durata in questo caso è più lunga: si parte dai 3 fino ai 7 anni.

Dal momento che rendono in base all'andamento del tasso di riferimento Euribor, il quale risente indirettamente della politica monetaria della Bce, i Ccteu diventano interessanti quando si attendono rialzi dei tassi negli anni seguenti. Dal momento che il rendimento si adegua, il prezzo del Ccteu è meno reattivo all'andamento dei rendimenti e quindi è meno volatile rispetto a quello di un Btp. D'altro canto, il rendimento di quest'ultimo è solitamente più interessante.


3) Il Btp

I Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) rappresentano la categoria più celebre dei titoli di Stato italiani, una famiglia piuttosto variegata. Questi titoli di debito (obbligazioni) sono a medio-lungo termine e vengono emessi dal Dipartimento del Tesoro (Ministero dell’Economia e delle Finanze) con cedola fissa posticipata pagata semestralmente.

A differenza del Bot e del Ccteu le scadenze si muovono in un range più ampio che va da 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni.

I Btp fino ai 30 mesi di durata sono chiamati Btp short term e hanno sostituito i vecchi Ctz, anche se a differenza di questi ultimi, possono pagare cedole (non rendono solo tramite lo sconto di emissione).

Nella famiglia dei Btp esistono alcune sottocategorie particolari. Il Btp Green è un titolo che si distingue per un range di scadenze più ristretto, fra i 10 e i 30 anni e, soprattutto, perché vincola lo Stato a utilizzarne i proventi per scopi specifici legati alla transizione ecologica del Paese.

Nel 2020-21 il Tesoro ha emesso il Btp Futura, che è riservato solo alla clientela al dettaglio (le banche e gli altri investitori istituzionali non possono acquistarlo). La sua durata è compresa fra gli 8 e i 16 anni ed è pensato per incentivare il possesso fino a scadenza dal momento che le cedole tendono a crescere nel tempo (meccanismo 'step up') cui si aggiunge un premio fedeltà che aggiunge ulteriore rendimento per i risparmiatori che mantengono il titolo dall'emissione alla scadenza. Nel 2022 la formula non è stata ripetuta.

Come scegliere la scadenza giusta? 

Dipende ovviamente dai propri obiettivi e dalla propria pianificazione di medio lungo termine innanzitutto (ossia la data futura in cui si avrà necessità di utilizzare il denaro investito): questo perché il prezzo del titolo varia nel corso del tempo ma a scadenza ritorna il capitale nominale, ossia quanto versato in origine. La scadenza inoltre è rilevante per stimare l’impatto della variazione  dei tassi di interesse sul prezzo del titolo (al crescere dei tassi infatti si riducono i prezzi e viceversa - vedi articolo sulla duration). Se ci si attende pertanto un periodo di rialzo dei tassi meglio scegliere titoli con duration contenuta; viceversa, se ci si attende un periodo di ribasso dei tassi meglio esporsi a duration più lunghe per massimizzare le variazioni positive dei BTP in portafoglio. Investitori prudenti e poco avvezzi al rischio dovrebbero comunque sempre scegliere duration contenute.


4) I titoli indicizzati all'inflazione Btp Italia e Btp€i 

Una categoria a parte nella famiglia dei Btp è rappresentata dai Btp Italia, che aggiungono un rendimento fisso a una componente variabile determinata dall'andamento dell'indice Foi calcolato dall'Istat - che rappresenta il costo della vita basato sulle spese di famiglie, operai e impiegati. Il capitale rimborsato alla scadenza viene rivalutato sulla base della variazione osservata nel medesimo indice. Anche per il Btp Italia è previsto il premio di fedeltà per chi mantiene il titolo dall'emissione alla scadenza.

Il Btp€i, al contrario del Btp Italia, indicizza le cedole e il capitale rimborsato a scadenza sulla base dell'inflazione dell'Eurozona e, in particolare al tasso armonizzato dei prezzi al consumo calcolato dall'Eurostat. Oltre a questa differenza, rispetto al Btp Italia le scadenze sono più varie e si estendono dai 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20 e 30 anni.

 

La selezione di singoli titoli di stato e singoli emittenti rimane un esercizio delicato e non privo di rischio. Rivolgersi ad un professionista preparato è d’obbligo per non incorrere in spiacevoli sorprese.

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Enrico Zuccato

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