Novità in tema di successioni e donazioni

Il Decreto Legislativo n. 139 del 18 settembre 2024 ha introdotto importanti modifiche in materia di imposte indirette in caso di successioni e donazioni.

Vediamo anzitutto le novità riguardanti le donazioni indirette introdotte dal Decreto. 

Le donazioni indirette sono trasferimenti di ricchezza che avvengono senza un atto notarile formale, ma che producono lo stesso effetto economico di una donazione. Alcuni esempi comuni sono:

  • Pagamento del prezzo per conto di un altro: un genitore paga l’acquisto della casa al figlio.
  • Cancellazione di un debito: un imprenditore rinuncia a farsi restituire un prestito da un parente.
  • Intestazione di un bene a un terzo: una persona compra un'auto, ma la intestata al coniuge o a un figlio.
  • Finanziamenti a fondo perduto: un soggetto eroga somme di denaro a un altro senza chiedere restituzione.

Le Novità del Decreto 139/2024

1. Accertamento più severo sulle liberalità indirette

- Prima, l’Agenzia delle Entrate poteva tassare una donazione indiretta solo se l’interessato l’aveva dichiarata durante un controllo fiscale e se l’incremento patrimoniale superava circa 180.000 euro.

- Ora, la soglia economica è stata eliminata: qualsiasi liberalità indiretta emersa da un controllo può essere tassata, indipendentemente dall'importo.

2. Aliquota dell’imposta sulle donazioni indirette

Se una liberalità indiretta viene accertata, sarà soggetta a un'imposta dell' 8%, rispetto al 7% precedente.

3. Registrazione volontaria per evitare problemi

- Per evitare accertamenti fiscali, chi effettua una donazione indiretta può scegliere di registrarla spontaneamente presso l’Agenzia delle Entrate.

- In tal caso, l’imposta sarà calcolata secondo le aliquote ordinarie sulle donazioni (4%, 6% o 8%, a seconda del grado di parentela).

Chi ha beneficiato di donazioni indirette, come l’acquisto di una casa pagata dai genitori, deve sapere che ora il fisco potrà tassare queste operazioni più facilmente. Per evitare problemi, è consigliabile:

  • Registrare volontariamente la donazione per avere certezza fiscale.
  • Prestare attenzione ai pagamenti fatti da parenti su acquisti importanti, poiché potrebbero essere considerati donazioni indirette soggette a imposta.

Dal 1° gennaio 2025 sono previste inoltre ulteriori novità in ambito “successione”: per esempio, per quanto riguarda la documentazione relativa alla successione, non sarà più necessario richiedere i certificati di morte e di stato famiglia che potranno essere sostituiti da autocertificazioni.

Sarà più agevole la redazione della dichiarazione di successione, in quanto non sarà più obbligatorio allegare gli atti relativi alle vendite eseguite negli ultimi 6 mesi, ne tutta la documentazione catastale collegata, e l’unica modalità di presentazione della documentazione sarà l’invio telematico, entro 12 mesi dall’apertura della successione e sarà sufficiente la firma di uno solo degli eredi.

Dal 1° gennaio 2025 diventa operativa anche la regola dell’autoliquidazione dell’imposta di successione, che può gravare su eredi e legatari per le nuove successioni. 

Una delle novità più rilevanti è anche l'abolizione del "coacervo successorio" In precedenza, per determinare l'imposta sulle successioni, si cumulavano le donazioni effettuate in vita dal defunto con l'eredità, applicando un'unica franchigia. Con la nuova normativa, le donazioni e le successioni sono trattate separatamente, ciascuna con la propria franchigia fiscale. Questo significa che le donazioni effettuate in vita non influiranno più sul calcolo dell'imposta dovuta dagli eredi al momento della successione.

Farsi seguire da professionisti specializzati su tali questioni diventa sempre più una necessità per non incorrere in accertamenti e costi inutili.

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Enrico Zuccato

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