Controlli spesso i tuoi investimenti? Stai perdendo tempo e denaro!
di Enrico Zuccato | pubblicato il 30 marzo 2022
Sono davvero tanti gli investitori che hanno l’abitudine di controllare quotidianamente l’andamento dei loro investimenti. Oggi, purtroppo, all’informazione che riceviamo da televisione e giornali, si somma quella proveniente dalle varie applicazioni del nostro cellulare che non fanno che enfatizzare la tentazione di tenere sotto controllo troppo assiduamente i mercati.
Contrariamente a quanto si può pensare, però, controllare con troppa assiduità l’andamento del proprio portafoglio di investimenti è il primo modo per perdere soldi! Agendo in questo modo, infatti, si va ad alimentare lo stress che di conseguenza porterà ad impulsività e quindi a comportamenti errati.
Quante volte mi è successo di ricevere chiamate da clienti impauriti, che controllando dal loro smartphone l’andamento dei loro investimenti e guardando terrorizzati i ribassi del mercato (solo momentanei) volevano vendere. La verità è che, a seconda del momento nel corso della giornata in cui si monitora l’andamento dei mercati, ci si troverà di fronte a situazioni completamente diverse: più volte si controllerà la propria situazione più alta sarà la probabilità di guardare numeri negativi…e più volte si rischierà di compiere la scelta sbagliata mossi dal pessimismo e dalla frustrazione.
Nel 1984, Daniel Kahneman (premio Nobel per l’economia) e Amos Tversky (psicologo israeliano) definirono “avversione miope alle perdite” (myopic loss aversion) l’attitudine a trascurare le prospettive di lungo termine per concentrarsi su quelle di breve periodo. Infatti, gli investitori che cercano dei feedback più frequenti sono quelli che, solitamente, scelgono di investire nel breve periodo con un rischio minore: un tempo in cui la paura di dover subire delle perdite può diventare davvero importante.
Facciamo un esempio facile attraverso i due grafici sottostanti.
Grafico 1
Grafico 2
Come puoi notare, nella prima immagine l’andamento è davvero altalenante. E’ facile scorgere la differenza dalla seconda immagine dove, invece, esiste un trend definito di crescita: le oscillazioni sono ancora presenti ma fanno parte di un percorso di medio-termine che vede il valore del titolo crescere in modo consistente e costante nel tempo. Eppure, l’indice a cui i grafici fanno riferimento è lo stesso, ciò che cambia è la prospettiva temporale. Assumendo, infatti, la prospettiva temporale diversa, data da un orizzonte temporale più lungo, la visuale che si ottiene è più rasserenante.
Un investitore che controlla il proprio portafoglio giornalmente lo percepirà come più rischioso rispetto a colui che, ad esempio, controlla i propri investimenti ogni 3 mesi. Assumere il punto di vista giusto, ovvero quello dell’orizzonte di lungo termine, è la chiave per investire nel modo più corretto, per i motivi che sintetizzo nei seguenti punti:
Facilita la creazione di un portafoglio ben bilanciato, che può tenere sotto controllo la volatilità proprio perché sfrutta le tendenze di crescita di lungo periodo;
Permette di non fare caso alle piccole oscillazioni giornaliere, in modo che l’investitore possa concentrarsi sui suoi obiettivi futuri;
E’ un’ ottima strategia, unitamente ad un portafoglio diversificato, per non farsi prendere dal panico di fronte alle oscillazioni del mercato, che rischiano di far compiere scelte irrazionali.
Il ruolo di un consulente finanziario è quello di valutare periodicamente se le scelte fatte sono ancora quelle più giuste o se è diventato necessario ricalibrarle. L’aiuto di un esperto ti permette di non cadere in quegli errori tipici di chi si fa prendere dall’ansia di un momento negativo del mercato. Un professionista sarà pronto a rassicurarti, supportarti e rispondere a tutte le tue domande.