I principali vantaggi dei Certificates
di Enrico Zuccato | pubblicato il 4 agosto 2021
Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l'interesse, dimostrato dal numero dei prodotti che si riscontrano nella Borsa Italiana, per i Certificates.
Essi sono strumenti finanziari quotati, emessi da banche di investimento, che replicano l’andamento di una attività sottostante, azioni, valute, materie prime, ecc., con una logica di investimento di medio o lungo periodo.
Esistono due grandi macrocategorie di certificati:
- Certificati a leva, detti anche leverage certificates: idonei ad operazioni di trading vero e proprio, con finalità speculative e/o di copertura del portafoglio;
- Certificati senza effetto leva, anche detti investment certificates: costituiscono, sia in termini di capitale investito che in termini di rischio, un’alternativa all’investimento diretto nel sottostante.
Ecco i loro principali benefici:
1) Permettono di affrontare diversi scenari di mercato:
se da una parte, infatti, troviamo il mercato obbligazionario, che ha portato i rendimenti ad appiattarsi verso lo zero, dall'altra parte vi è il mercato azionario, dove la volatilità in alcuni frangenti di mercato ha creato degli scostamenti di valore difficilmente assorbili nei portafogli degli investitori italiani. In questo contesto, i Certificates consentono di prendere posizione nel mercato attraverso 2 fattori:
- proteggono il capitale investito, al verificarsi di determinate condizioni
- hanno rendimenti interessanti (in base al sottostante e ai prodotti scelti si possono considerare rendimenti dal 5 % annuo fino anche al 10%).
2) Consentono di ottimizzare fiscalmente il portafoglio:
i Certificates sono strumenti finanziari che godono della massima efficienza fiscale. Questi strumenti, infatti, a differenza di fondi ed ETF, generano solo e sempre “Redditi diversi”, che consentono di compensare le eventuali minusvalenze in portafoglio.
L’aliquota per i principali strumenti finanziari è del 26%, eccetto per le obbligazioni governative (12,5%). Nella tabella possiamo notare come nel momento in cui si genera una minusvalenza con fondi o ETF, questa non può essere compensata con altro reddito di capitale, ma solo con altro reddito diverso. Quindi se ho in portafoglio solo fondi, non riuscirò mai a compensare le minusvalenze. Se invece ho fondi ed ETF che si combinano con redditi diversi, come plusvalenze da certificati, questa plusvalenza può essere compensata.
3) Sono strumenti finanziari flessibili e facilmente negoziabili:
hanno un’ampia varietà di profili di rischio/rendimento e per questo motivo possono rispondere ad esigenze di investimento diverso. Grazie alla combinazione di opzioni che compongono un Certificate è possibile scegliere se proteggere il capitale, guadagnare anche in caso di ribasso del sottostante oppure avere un rendimento minimo al verificarsi di determinate condizioni.
Grazie a tali caratteristiche, questi strumenti permettono all’investitore di adattarsi al variare degli scenari di mercato e alle diverse esigenze di portafoglio.
Un binomio vincente è rappresentato dai Certificates con sottostanti ESG, acronimo che, ricordiamo, sta per Environmental, Social, Governance e si utilizza per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance. Tali fattori consentono di ridurre i rischi nel lungo termine preservando comunque il rendimento.
I certificati, derivando il proprio valore sottostante da un’altra attività finanziaria, implicano la conoscenza preliminare di tale strumento che, come detto precedentemente, può essere un’azione, un’obbligazione, una commodity o una valuta. Proprio per questo è necessario essere affiancati da una persona preparata.